La solidarietà vince

Nel marzo del 2021 presso la sede dell’Università Statale di Milano, in Via Festa del Perdono, si è verificato un gravissimo caso di repressione economica ed emarginazione sociale. 

Uno dei tanti ragazzi ambulanti che vendono rose, accendini e fazzoletti nei pressi dell’ingresso dell’Università, è stato accerchiato da 6 agenti della polizia locale in borghese, spuntati coordinatamente da tre vie diverse e puntando il giovane. 
A questo agguato è seguito il sequestro di tutta la merce in possesso e una multa di 3000€.
Per non lasciare niente al caso, l’episodio si ripete il giorno seguente: gli agenti della Locale in borghese fermano altri ragazzi ma questa volta niente multe, bensì ritiro anche a questi della merce (senza verbale di sequestro) e distruzione delle scatole utilizzate per contenere il materiale in vendita.

Questo avviene in pieno centro a Milano nel 2021, in un momento storico in cui anche la classe media viveva una grave situazione di instabilità economica, la Polizia Locale di Zona 1 decide di colpire diversi venditori ambulanti con danni pari a migliaia di euro (si parla di gente che vive da anni sotto la soglia della povertà assoluta). L’amministrazione di centro-sinistra guidata da Sala decide quindi, proprio con la Polizia Locale (organo di difesa più vicino alle decisioni del sindaco), che il problema in questo momento per i cittadini di Milano e gli studenti e le studentesse della Statale siano un paio di ragazzi che per mangiare vendono accendini e fazzoletti.

I ragazzi non solo hanno bisogno di questo lavoro per vivere e sostenere le famiglie nei loro paesi di origine, ma sono, soprattutto, una parte importante della socialità dell’università, persone disponibili a regalarti una risata o semplicemente un saluto; ogni giorno, dalla prima ora alla fine di un esame.

Non potevamo che rispondere con l’arma più forte che abbiamo: la solidarietà!  Abbiamo deciso quindi di aprire una raccolta fondi a sostegno di questi ragazzi, con cui avremmo pagato le multe a chi le ha subite e ricomprato i materiali a chi se li è visti sequestrare.
È una risposta che è nata dal basso, non potevamo accettare un’ulteriore ingiustizia simile. Episodi del genere non saranno mai tollerati né davanti all’università né altrove. 

Il nostro risultato è stato raccogliere in un mese 5000€ che sono stati consegnati direttamente ai ragazzi. Una parte per coprire la prima multa (3000€) e i restanti per ricomprare il materiale sequestrato.
La risposta della società civile non si è fatta attendere ed è stata formidabile. L’obiettivo è stato raggiunto in pochi giorni e i ragazzi hanno potuto tornare alla loro quotidianità senza troppi danni economici.

Questa nostra risposta non può che essere una toppa, una soluzione emergenziale ad un problema reale e costante: la repressione nei confronti degli ultimi.